All’incrocio fra via Leonardo da Vinci e via Michelangelo Buonarroti a Viareggio ci sono stati diversi incidenti mortali. L’ultimo nell’agosto 2024: alle prime ore del mattino un’automobilista ha bucato uno stop e ha investito una persona in scooter uccidendola.
NoiTv, citando le testimonianze di residenti e turisti, ci informa che ‘chi vive lì o è ospite degli alberghi vicini evidenzia la pericolosità dell’incrocio’:
Ma guardando l’immagine dell’incrocio da Google Maps più sopra, questo appare come un normalissimo incrocio di un centro cittadino densamente costruito e abitato.
Probabilmente dei passaggi pedonali rialzati avrebbero evitato i morti che ci sono stati, ma non si può dire che sia un incrocio che incoraggia a correre in automobile o in motocicletta. La larghezza di via Leonardo da Vinci è modesta, le auto sono parcheggiate su entrambi i lati, non è certo un’autostrada urbana come, sempre a Viareggio, viale Einaudi (a quattro corsie) o viale Belluomini sul lungomare (altro tratto inutilmente a quattro corsie, utile solo per arrivare più in fretta al prossimo semaforo rosso e per mettere in pericolo i pedoni che vogliono attraversare per andare al mare o per tornare a casa).
In realtà quello che rende pericoloso l’incrocio è il comportamento degli automobilisti, quando arrivano troppo veloci e quando non rispettano lo stop. Naturalmente a questo punto qualcuno obietta sempre: ‘e i ciclisti’? Le persone in bicicletta quando non rispettano uno stop o un semaforo, prima di tutto vanno più lenti, poi guardano prima di attraversare perché non sono aspiranti suicidi, e infine in caso di incidente non hanno una massa tale da investire uno scooter e spezzarlo in più punti, uccidendo la persona che lo guida.
Però spesso giornali e persone attribuiscono il pericolo alla strada e non all’automobile. Anche questo è un caso evidente.
Ogni anno ci sono circa 300 incidenti di una certa importanza a Viareggio, con diversi morti e diverse decine di feriti.
Come si possono ridurre gli incidenti a Viareggio? Semplice, basta copiare le città straniere che hanno ridotto l’incidentalità, in qualche caso fino a zero morti:
- Limiti a 30 in tutto il centro urbano, eccetto vie di scorrimento
- Limiti a 20 nelle strade strette, in quelle senza marciapiedi, in quelle vicino alle scuole
- Strade scolastiche con divieto di circolazione alle auto nelle ore di ingresso e uscita di bambini e ragazzi
- Più piste ciclabili per incoraggiare l’uso della bicicletta
- Sensi unici eccetto bici per incoraggiare l’uso della bicicletta (e per rallentare le auto)
- Marciapiedi più larghi per facilitare chi cammina
- Autovelox urbani (dove possibile, anche se purtroppo il codice della strada italiano ne limita molto le possibilità di utilizzo sulle strade urbane)
- Pattuglie per verificare le velocità dei veicoli e il rispetto della precedenza sui passaggi pedonali
- Potenziare i mezzi pubblici
- Costruire parcheggi per biciclette videosorvegliati
- Favorire l’installazione di rastrelliere per biciclette
- Organizzare un buon servizio di scuolabus, piedibus e bicibus per alleggerire il traffico da e per le scuole.
Tutto questo, oltre a ridurre gli incidenti, offre il vantaggio di rendere più vivibile la città, più attraente per i turisti, meno inquinata e pià sicura per tutti. ◆
Mappa degli incidenti stradali a Viareggio [Istat, Google Maps]
*Come i giornali e i giornalisti raccontano gli scontri stradali*